Loacker presenta il progetto social “Una scoperta più che buona” con Margot Sikabonyi
20 ottobre 2021 – Loacker – azienda altoatesina leader mondiale nel mercato dei wafer e specializzata anche nella produzione di specialità al cioccolato – in collaborazione con l’agenzia di comunicazione e marketing Connexia, annuncia il progetto social “Una scoperta più che buona” e dà il via alla collaborazione con Margot Sikabonyi, in qualità di Brand Ambassador Loacker.
L’obiettivo del progetto è quello di rafforzare non solo la comunicazione della nuova ricetta Loacker, con la costante attenzione del brand nell’assicurare ai consumatori ingredienti di qualità grazie ai propri progetti di filiera corta e controllata relativi alle materie prime (nocciole, latte, vaniglia e cacao), ma anche quello di raccontare l’impegno di Loacker per uno sviluppo sostenibile a tutto tondo.
Genuinità degli ingredienti e sostenibilità sono due pillar di fondamentale importanza, su cui l’azienda, anche grazie al recente progetto di Brand Relaunch, ha deciso di focalizzare maggiormente la propria comunicazione.
È proprio in quest’ottica che Loacker ha scelto di rafforzare la veicolazione di questi key messages attraverso un contenuto social multi-soggetto che vede due protagonisti d’eccezione, Margot Sikabonyi e Fabio Raimondi, Responsabile sviluppo materie prime e prodotto in Loacker, impegnati in un viaggio alla scoperta dell’origine della bontà Loacker.
Margot Sikabonyi, Brand Ambassador Loacker
Margot Sikabonyi è, oltre che attrice (volto noto della storica serie TV targata Rai “Un medico in famiglia”), una health coach e insegnante di yoga, nonché mamma sensibile alle cause delle generazioni future, in quanto segue e porta avanti valori integri e sostenibili, con focus sul miglioramento dell’individuo e della comunità.
Dall’incontro e condivisione di ideali, e dalla comune attenzione ai temi di responsabilità ambientale e sociale, è nata la collaborazione tra Loacker e Margot Sikabonyi, con una campagna di ambassadorship che ha preso ufficialmente il via oggi con la pubblicazione sui canali social Loacker di un video realizzato per raccontare la nuova ricetta Loacker e i progetti di sostenibilità legati alla produzione delle materie prime strategiche per il brand:
- “Noccioleti Italiani”, per lo sviluppo di una filiera per la coltivazione di nocciole 100% Made in Italy;
- “Dolomites Milk”, in collaborazione con Brimi, stabilimento per la lavorazione di latte 100% alpino e NON OGM;
- “Vaniglia Bourbon del Madagascar”, per la coltivazione sostenibile di pregiate bacche di vaniglia Bourbon in Madagascar, in collaborazione diretta con cooperative di agricoltori locali;
- “Cocoa Farming Program”, programma di coltivazione sostenibile di cacao, creato in Costa d’Avorio ed Ecuador.
Interamente curata dall’agenzia di comunicazione Connexia, la campagna di ambassadorship vedrà il coinvolgimento di Margot Sikabonyi insieme a Loacker per tutto il 2021. Parallelamente a questo progetto, inoltre, nel mese di ottobre verrà sviluppata anche una campagna di influencer marketing, sempre focalizzata sulla nuova ricetta Loacker, per prodotti dal gusto 100% naturale e “più che buoni”, come recita il claim della campagna adv Loacker che ha preso il via a settembre e che durerà per tutto l’autunno.
“Abbiamo voluto rafforzare la nostra scelta di trasparenza e autenticità, veicolando questi messaggi grazie alla collaborazione con Margot Sikabonyi e il coinvolgimento di chi, in prima persona, si occupa del processo di selezione delle materie prime per Loacker”, afferma Giorgio Falsone – Digital Manager Loacker Italia
“Credo nella sostenibilità ambientale e culturale. Dove per sostenibilità mi riferisco ad un aiutarsi reciprocamente, noi aiutiamo la terra e la sosteniamo e lei si occupa di noi. Per aiuto e sostegno bisogna saper ascoltare rendersi conto e del valore delle risorse e volerle proteggere. Ho deciso di intraprendere questa collaborazione con Loacker perché riconosco i loro progetti di sostenibilità ed il lavoro attento sul territorio”, commenta Margot Sikabonyi “Gli ingredienti che vengono utilizzati sono valorizzati e protetti in una filiera di sostenibilità che parte dalla cura delle materie prime fino ad arrivare al prodotto finito. Questo è un progetto “più che buono” di cui sono felice di iniziare a fare parte”.